CINEMA DI ANIMAZIONE -

“Trucchi di un'arte sconosciuta ”

di Valerio Oss - Pixel Cartoon

Osservazione, osservazione, osservazione...

Aprite i vostri occhi al mondo che vi circonda

Una delle cose più importanti cui prestare attenzione quando volete cimentarvi nel fantastico ruolo dell'animatore è quella di essere in grado di notare sempre e ovunque le azioni fisiche ed emozionali delle persone.

Per diventare un animatore di successo è imperativo che voi siate costantemente coscienti delle cose che accadono attorno a voi. L'animazione è un'arte che richiede un'altissima coscienza delle azioni fisiche ed emozionali delle persone, degli animali, dei bambini, delle macchine e di qualsiasi cosa voi cerchiate di ricreare. Aggiungendo alle vostre scene osservazioni del mondo circostante, voi porterete un senso di realtà, minuziosità e delicatezza che farà dei vostri personaggi dei veri esseri viventi.

Immaginate di scrivere un tema o un articolo su un argomento che conoscete molto poco. Se scrivete senza una ricerca approfondita, sarete molto meno efficaci che non se aveste speso del tempo imparando e ricercando prima su questo soggetto. Sfortunatamente molti animatori iniziano una scena proprio in questo modo. Pongono i primi keyframe (fotogrammi chiave) quasi ciecamente e poi formano e modificano ciò che hanno già creato fino a che ottengono ciò che vogliono. Il risultato finale non solo è una povera animazione senza vita ma questi "artisti" impiegheranno anche più tempo per realizzarla.

Come animatori professionisti bisogna scegliere da almeno tre differenti sorgenti per ottenere ispirazione per le scene che stiamo per animare. Questo primo stadio della creazione di un'inquadratura è uno dei più critici dell'intero processo d'animazione. Non pensate minimamente di mettere i primi fotogrammi chiave prima di aver osservato qualche riferimento. Possiamo utilizzare un filmato dal vivo o un'altra animazione, registrare il movimento di noi stessi nell'azione o osservarci allo specchio. Nella maggior parte dei casi è una combinazione di tutte e tre le tecniche che ci dà la migliore idea di come animare la nostra scena. Un modo abbastanza originale di catturare l'essenza naturale delle persone potrebbe essere quello di mettere una videocamera per strada o in un luogo pubblico e filmare la gente in questi contesti. Dal momento che queste persone non sono attori, tutti i movimenti che compiono sono assolutamente reali e non provati in precedenza. E' un ottimo modo per avere materiale da analizzare aderente alla realtà che può aggiungere ulteriore vitalità ai vostri personaggi.

Vediamo di creare un esempio di come questo processo sia messo in atto durante una produzione animata. Un supervisore all'animazione assegna una scena che coinvolge un personaggio che osserva un'intensa partita di basket. Alla squadra per cui fa il tifo il nostro protagonista manca solo un canestro per vincere il gioco e il personaggio è felice ed eccitato. E' tutto ciò che abbiamo, solo una piccola storia di sottofondo e le motivazioni del personaggio. Noi dobbiamo creare il resto.

La prima cosa da fare è sedersi a pensare quali altri film abbiano lo stesso tipo di azione. Cercheremo una varietà di sorgenti, compreso film dal vero e animati. Risorse prese dal cinema d'animazione sono ottime per la temporizzazione e le pose esagerate, mentre un film dal vero spesso fornisce quelle sottigliezze in più che ci perdiamo quando osserviamo senza il supporto video. Inoltre la videocassetta ci permette di suddividere e analizzare un'azione che si muove troppo in fretta e che quindi il nostro occhio non riesce a distinguere.

Ad esempio, per questa scena, troviamo un riferimento molto istruttivo in “Bug's Life”. Una scena in particolare è quella della cavalletta che osserva il circo con compiacimento. Anche se non è una partita di basket ci dà l'idea di come altri animatori si siano avvicinati al problema del creare un personaggio eccitato. Dopo questo esempio possiamo osservare qualche scena di una partita di basket del nostro campionato preferito. Anche se noi stiamo cercando riferimenti di pubblico, diamo un'occhiata alle azioni compiute dagli uomini che siedono in panchina: sono le migliori in assoluto. La natura spesso “drammatica” di queste partite e l'impatto che hanno sui giocatori rendono tutte le loro azioni e reazioni naturali e eccitate, proprio l'esempio che cercavamo noi.

Questo primo processo di osservazione è stato estremamente utile. In ogni caso, per fare un passo oltre, abbiamo deciso di riprenderci mentre compiamo noi stessi la scena in esame. Potremmo così comporre le azioni che abbiamo già studiato in una performance unica che possiamo facilmente controllare con il nostro corpo e il nostro cervello. Possiamo inoltre stabilire la posizione della camera e muoverci esattamente come immaginiamo la scena, seguendo gli insegnamenti imparati nei due esempi precedenti.

Non servono apparecchiature sofisticate: basta una videocamera VHS o Hi8 e il film è girato contro una normalissima parete bianca. Ricordiamo che la qualità dell'immagine è irrilevante, quindi non spendete soldi inutili. Posizioniamo quindi la telecamera e iniziamo a fare pratica con la nostra azione. E' meglio ripetere l'azione molte volte e essere il più liberi possibile. E' comprensibile che possa essere “strano” fare l'attore e sicuramente i primi tentativi saranno rigidi ed innaturali. Rilassiamoci, ripetendo l'azione più volte svilupperemo un alto livello di confort verso la telecamera e otterremo un bel po' di “ciak” da studiare e analizzare.

Ad esempio potremmo studiare in dettaglio dei salti particolari o gli slanci delle braccia, le loro temporizzazione rispetto al corpo per conoscere come esso si comporta. Realizziamo così dei primi schizzi (i cosiddetti “thumbnails” o “rough sketches”) che rispecchiano le pose chiave e il loro corrispondente numero di fotogramma. Questo è un primo passo importantissimo per tradurre il video in immagine e quindi in animazione. Attenzione: non dobbiamo “copiare” o “ricalcare”, ma solo usare il girato come base per informazione di una specifica azione. Generalmente la temporizzazione non si traduce direttamente dal video dal vero all'animazione perché l'azione deve essere di solito esagerata.

Per questo motivo cercheremo ad esempio di far fare al nostro personaggio salti più alti di quelli fatti da noi, tutte le pose saranno più evidenti, e la temporizzazione più rapida. Queste “libertà” che ci siamo presi renderanno l'animazione “oltre il limite”. Copiando le pose e le temporizzazione direttamente dal video invece avremmo ottenuto un'animazione mediocre… e mi pa re proprio che nessuno ama questo tipo di animazioni.

Il processo di animazione è un passo critico di quest'arte complessa. Prendetevi il tempo necessario e rendetelo parte integrante della vostra vita quotidiana. Alla fine le vostre scene saranno più credibili. Il grande Walt Disney diceva: “…alla fine, un animatore deve essere uno studente di ogni cosa che potrebbe esistere o già esiste. Dallo scintillio di un pezzetto di vetro, affetto da una brezza invisibile – fino al comportamento di un orco affamato che mangia la sua prima bistecca dopo anni di digiuno. Dal bimbo che tenta di camminare per la prima volta, a un elefante che balla il can-can.”

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