www.ilcorto.it - critiche a concorsi di cortometraggi   Riceviamo e pubblichiamo la seguente email....

"FRAMMENTI" DI IPOCRISIA E "CORTINTESTA"...VUOTA

Come da programma, in data 08 settembre 2007 si è tenuta la serata conclusiva della manifestazione multiculturale Frammenti svoltasi all’interno del parco “Villa Sciarra” di Frascati. All’interno della manifestazione organizzata dall’associazione culturale “Semintesta” si è tenuto il festival di cortometraggi “Cortintesta”, ed è proprio su quest’ultimo che voglio fare alcune osservazioni.

Cos’è un cortometraggio? Un film di breve durata che trova proprio in questa sua caratteristica la sua forza e la sua criticità nel difficile compito di condensare in pochi minuti una storia di senso compiuto. Un cortometraggio è il frutto di impegno, soldi e fatica di uno staff di persone che va dagli autori ai tecnici fino a giungere agli attori.

Grazie alle tecnologie digitali, il cortometraggio è diventato una vera e propria arte a se, simbolo della nascita di un nuovo “cinema democratico” al quale tutti noi possiamo prendere parte. La maggior parte dei corti, sono il frutto di “piccole produzioni indipendenti” composte da individui di ogni estrazione sociale ed età, che vanno dai giovani lavoratori precari, come chi scrive, fino ai professionisti di tutt’altro settore.
Da qualche anno a questa parte si sono affiancate a prestigiosi festival del settore, molte iniziative di Comuni ed associazioni culturali che organizzano concorsi rivolti ai cortometraggi indipendenti di giovani filmakers, facendosi portavoce di una presunta volontà di offrire visibilità ai propri autori, che nella maggioranza dei casi è reale e sincera, mentre in tanti altri casi, è solo il pretesto per avere“materiale gratuito” da proiettare tanto per riempire “il calderone” e fare numero senza rispetto alcuno per gli autori.

L’obiettivo di questa lettera è quello di mettere in mostra lo stato d’animo di un autore di corti nell’assistere ad un suo lavoro durante una di queste manifestazioni organizzate con estrema superficialità. Ecco una descrizione minuziosa della serata di sabato 8 settembre 2007 a “Frammenti”.

La proiezione dei cortometraggi era prevista per la mezzanotte, ma a causa del prolungarsi del concerto di “Nando Citarella e tamburi dal mondo”, solamente mezz’ora più tardi vediamo accendersi lo schermo del proiettore. Io, una mia amica ed un altro ragazzo che non conosciamo occupiamo subito i primi posti a sedere. Il resto delle sdraio predisposte per la visione sono vuote, fatta eccezione per una di esse occupata da un ragazzo ubriaco accudito da una sua amica, quando un “loquace” presentatore si lascia andare ad un delizioso “ora iniziano le proiezioni dei cortometraggi” per poi dileguarsi nel nulla.
Incurante del fatto che il pubblico era composto solamente da tre spettatori mentre tanti altri ragazzi si stavano spostando dall’area del concerto per raggiungere la zona “cinema” della manifestazione, il simpatico proiezionista fa partire comunque il primo film… ahimè il mio.
La colonna sonora del film viene sapientemente accompagnata dai conati di vomito del ragazzo ubriaco seduto in prima fila mentre nello stand accanto continua a suonare ad alto volume un’allegra musica da discoteca che copre i dialoghi, frutto della mia discutibile penna, che in quel momento venivano interpretati dagli attori sullo schermo.
Le altre sdraio rimaste vuote a causa dell’allegro proiezionista che ha sapientemente evitato di attendere quei 5/10 minuti necessari per dare tempo alle persone di arrivare, vengono occupate proprio mentre il primo film, che dura meno di 8 minuti, è quasi giunto ai titoli di coda.

Le proiezioni degli altri due cortometraggi previsti proseguono sullo sfondo del dinamico ritmo dei bassi della disco music accompagnati a tempo da sonori rutti di un simpatico ragazzo che sta “assistendo” alla proiezione e che sembra essere entrato sempre di più in armonia con i conati di vomito dello spettatore della prima fila.
Ma finalmente è giunto il momento clou della serata: il ritorno dell’allegro timido emozionantissimo ed impacciato presentatore che finalmente annuncia la proiezione del film vincitore. Dopo qualche istante di “silenzio”, eccezion fatta per la sempre più avvincente musica da discoteca che continua a rallegrare l’aria con il suo sound, l’altrettanto allegro presentatore ci mette a conoscenza dei motivi che spingono la rispettabilissima associazione “Semintesta” ad organizzare l’allegro festival “Cortintesta”, e cioè: “per dare visibilità a quei registi che altrimenti non avrebbero modo di vedere proiettati i loro lavori.”

Si, avete proprio letto bene: “per dare visibilità a quei registi che altrimenti non avrebbero modo di vedere proiettati i loro lavori.”

Ora, tralasciando il fatto che molti autori dei corti presentati a “Cortintesta” la loro visibilità la trovano in manifestazioni organizzate con ben altro stile e capacità, è giunto il momento di passare ai ringraziamenti.

Per questa ostentata e notturna visibilità concessa ai cortometraggi, mi sento in dovere di ringraziare pubblicamente gli organizzatori di questo “simpaticissimo” festival.
Un personale GRAZIE per aver dato visibilità ai titoli di coda del mio lavoro frutto di tanto impegno e passione, e un GRAZIE anche a nome di tutti gli altri finalisti del festival (se mi è concesso) per averci dato modo di valorizzare l’audio dei nostri film con l’ausilio di una bellissima colonna sonora alternativa e tutta rigorosamente live, fatta di musica da discoteca, rutti e conati di vomito.

Ad altri autori che hanno partecipato alla prima edizione e con i quali ho avuto modo di confrontarmi, è stato sufficiente cascarci una sola volta per non offrire più i propri lavori a cotanta mancanza di rispetto, a me invece, purtroppo sono servite tre partecipazioni da finalista per capire che era meglio lasciar perdere.
Nelle precedenti edizioni, ebbi il piacere di conoscere personalmente alcuni ragazzi che fanno o facevano parte dell’associazione “Semintesta” ai quali avevo già messo in luce il problema della sovrapposizione della musica all’audio dei film proiettati, imputando il fatto solamente all’inesperienza delle prime volte, ma a quanto pare non è servito, poiché la stessa cosa si è ripetuta per tutte le serate alle quali ho assistito nel corso di questi tre anni (2004, 2005, 2007).
Oggi quello che voglio chiedere all’associazione “Semintesta” è: non sarebbe meglio dedicarsi soltanto alla musica?

Quello che voglio dire invece ai miei colleghi che, come me, spediscono i propri film a concorsi e festival per cortometraggi è: quello che vi ho appena descritto è il trattamento che si riceve nel partecipare a “Frammenti – Cortintesta”, meditiamo insieme se è il caso di continuare a mandare gratuitamente il frutto del nostro lavoro a festival di questo tipo, o se è giunto il momento di far sentire la nostra voce e dire “basta!”.

Con affetto sincero… Alessandro Grassi.
blualex@inwind.it

(11 settembre 2007)

N.B.: La redazione pubblicherà eventuali altre email dei nostri lettori che vogliono dire la loro sui concorsi a cui hanno partecipato.

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