Intervista a   PAOLO SALVADEO   di Fulvio Spagnoli

www.ilcorto.it - Lorena Miller attrice

Fulvio: Paolo Salvadeo, attore, è la giovane promessa di questa intervista...

Paolo: Perché proprio l’attore? ...ho iniziato per gioco: quando ero molto più giovane, ossia avevo sui quattordici quindici anni,  

…beh, certo, ricordi lontani per un “poco più che ventenne”
 
…e facevo qualche piccola scenetta con gli amici, tutti mi dicevo “che bravo che sei”, “da grande farai l’attore”: me lo sono sentito dire tante di quelle volte che alla fine ci ho creduto veramente.
 
…ci stai consigliando di prendercela con i tuoi amici?
 
…bravo! …a causa loro mi sono iscritto, nella mia città, ad un corso di recitazione, ma non per imparare a recitare …perché io ero convinto di essere già capace di recitare
 
…e ci credo: con quegli amici!
 
…esatto! …io mi sono iscritto perché contavo sugli spettacoli; mi dicevo: sicuramente qualcuno mi noterà e avrà inizio la mia folgorante carriera. Già alla prima lezione di recitazione ho preso tante di quelle palate di m…a che sono state più che sufficienti, anzi direi abbondanti, per farmi accorgere di essere l’ultimo arrivato, sia in senso cronologico soprattutto come bravura.
 
…la necessaria tabula rasa
 
…me lo ricorderò sempre! …però poi mi sono detto: “vabbè, ormai sono qua!” ed ho anche mollato il calcio per lo spettacolo; …sono rimasto e, pian pianino, qualche miglioramento l’ho fatto
 
…e da quel momento gli amici ti avranno sicuramente detto che non eri portato per la recitazione
 
…no! …anzi, quando gli ho detto della decisione presa, hanno cominciato a prendermi in giro alla grande
 
…ma non ne hai bisogno! …morale della favola: “mai fidarsi degli amici!”
 
Esatto! …dipende dagli amici
 
Ma perché proprio il cinema?
 
… a me il teatro, purtroppo, non piace: tanti, compresi i miei genitori, mi hanno detto di provare; è proprio il modo di recitare che non …è troppo enfatico, troppo finto
 
…non mi dire perché è un modo di recitare “teatrale”
 
…è per questo che amo la recitazione cinematografica …che  poi. è vera per modo di dire: anche li ci sono molte cose finte a partire dallo spezzettamento delle scene, ove ti bloccano ogni minuto …può anche accadere di dover recitare in produzioni assurde …però quando dici una battuta è quella li, e deve essere naturale.
Anche per quanto riguarda il cinema dobbiamo distinguere quello indipendente, che si fa quasi esclusivamente per passione, per esperimento, per migliorare il curriculum, da quello delle sale cinematografiche che, si fa si per passione, ma anche, e soprattutto, per il successo ed i suoi derivati …vorrei vedere i grossi nomi a lavorare per la paga sindacale
…però le occasioni cinematografiche che mi sono capitate fino ad ora non mi hanno portato ne soldi ne successo
 
Per me il personaggio che mi viene assegnato è quello che ti da la possibilità di dire e fare cose che nella vita di tutti i giorni non diresti e non faresti mai; per esempio io non sono un tipo a cui capita di arrabbiarmi, litigare o dire parolacce: ma in scena è bello che ciò possa accadere …è l’opportunità per vivere altre vite
…e questo per modo di dire, perché io appartengo alla scuola di pensiero che recitare è finzione: cioè, la bravura dell’attore sta nel fingere talmente bene da essere vero, e non nel vivere per forza quello che si sta facendo; un attore che piange non deve fare per forza tutti quei procedimenti interni che lo fanno star male per arrivare al pianto
 
…insomma, non usciresti mai a cena con Stanislavskij
 
Esatto! …io appartengo a quella corrente di pensiero che, tra l’altro, ho sentito dire che è anche di Giancarlo Giannini
 
…e se lo dice lui!
 
…cribbio! …uno degli ultimi dei grandi
 
…pertanto non vivi un buon rapporto con il personaggio, non lo ami, non lo…
 
…non è che non lo amo: per carità! …se è un personaggio mi piace certo che lo amo. Però non vedo perché se ha una vita interiore disastrata, non è che per forza in scena devo essere triste anch’io, stare male …ripeto, il vero attore deve, fingendo, mostrare qualcosa di vero al pubblico
 
…ed allora tu dove trovi la tua energia recitativa?
 
…personalmente, attingo, cerco di rubare qualche piccolo segreto agli attori; poi, quando devo recitare un personaggio, dopo aver imparato a memoria tutte le sue battute, mi piazzo davanti lo specchio e continuo a ripetere le battute fino alla nausea; quando le battute cominciano ad uscirmi dalle orecchie vuol dire che in quel momento sono pronto. Ed ogni volta che dico una battuta cerco di correggermi: se la voce non mi sembra adatta cerco di migliorarla, se i movimenti del personaggio non mi sembrano adatti cerco di migliorarli: migliora, migliora, migliora fino a quando le mie capacità sono al limite: più di così io non posso fare!
 
Ti posso provocare?
 
Certo!
 
Hai studiato un personaggio e ritieni di essere pronto, vai a fare le prove con il regista e lui ti smonta tutto: che ti succede?
 
…niente: mi faccio dare le indicazioni dal regista per come vuole lui il personaggio e poi torno a casa e poi ricomincio
 
…ma allora, prima della full immersion nel personaggio, non è meglio prendere le indicazioni dal regista?
 
…si! …ma non sempre c’è la possibilità di fare prima le prove con il regista, o addirittura di farle  …e devi arrivare sul set preparato
 
…ma quanto tu stai dicendo è da fiction TV e non da cinema!
 
…certo, certo!
 
…e le fiction TV, per l’attore, economicamente no, ma professionalmente sono la sua rovina
 
…diciamo che a livello recitativo è, secondo me, uguale a quello cinematografico …la differenza è nell’accuratezza nel preparare il prodotto finale …anche a livello di esperienza personale nelle fiction TV, la battuta come la dici la dici va sempre bene al regista …pensa che all’inizio, visto che i registi non mi correggevano mai, pensavo di essere Robert De Niro …invece poi ho capito che era proprio così
 
…diciamo che hai lavorato con persone che avevano, soltanto sulla sedia, scritto regista, ma in realtà …anche perché un vero regista non va a fare fiction TV
 
…a me, infatti, piace tantissimo lavorare con registi che effettivamente ti seguono …se necessario, passo per passo, nella maniera giusta, e in modo non arrogante: mi aiuta a tirar fuori il meglio del personaggio …mi riferisco alle prove, naturalmente
 
…il regista per me? …è un ruolo complicato: quello che deve mettere insieme tutto quanto …da un punto di vista attoriale è quello che cura l’attore e lo istrada nel personaggio …ho conosciuto anche registi molto arroganti
 
…mi stai dicendo di aver conosciuto persone “ignoranti ed incapaci”
 
…che non sapevano trattare: un regista deve essere innanzitutto un uomo, una persona …e quindi, come tale, si deve comportare …deve saper comunicare nelle maniera giusta: ed in quel caso l’attore lo segue molto volentieri: se questo non accade si crea sul set quel clima che ti fa venir voglia di tornare a casa…
 
…avverti la necessità di un rapporto padre-figlio col regista
 
…si, però, senza esagerare
 
..ma tu vuoi essere coccolato
 
…coccolato no, però trattato come una persona …purtroppo a volte ciò non accade …non solo per esperienza personale, ma anche per sentito dire da altri colleghi
 
Secondo te, oggi, in Italia, esistono registi?
 
…mi sembra una domanda tropo complessa per le mie conoscenze specifiche …il regista per me è quello che sta dietro la macchina da presa, che dirige tutto, compresi gli attori …più che di registi posso parlare della differenza tra film
 
…e non è la stessa cosa?
 
…no, per me non è la stessa cosa: purtroppo, la cosa che differenzia un film sono i capitali investiti
 
…se cerchi effetti speciali: ma se vuoi sviluppare una trama
 
…devo confessarti che io i film italiani non riesco a guardarli: non riesco ad andare al cinema …l’ultimo italiano che hi visto è “notte prima degli esami”: ma è stata una scelta di parte, visto che conosco regista ed attori …una commedia leggera che a me è piaciuta …e poi ho avuto gli ingressi omaggio
 
…certo, quella è stata una grossa leva; ma dimmi che c’è nei film italiani che non ti piace?
 
…sono noiosi!
 
…che vuoi dire?
 
…che dopo un quarto d’ora di film devo cambiare canale …ho visto “Pianista sull’oceano” soltanto per studiare l’attore
 
…insomma, il cosiddetto film d’autore a te non piace; per te il cinema è distrazione
 
…esatto! …da vedere non mi piace, da recitare si: reciterei in ogni film italiano
 
…basta che ti pagano!
 
…non è quello il problema: l’80% percento dei lavori che ho fatto ad oggi, purtroppo non è retribuito; però io lavorerei tranquillamente in ogni produzione italiana ma non chiedermi poi di vederli
 
…stai stimolando il mio sadismo …ti faccio questo augurio: che da subito ti chiamino le grandi produzione italiane per lavorare in film d’autore come protagonista …voglio vedere se poi non te li andrai a vedere; e quando ti chiederanno “com’è il film” ti voglio sentire dire “non lo so e non lo voglio vedere”
 
…e no! …in quel caso, alla fine, sarei costretto alla conferenza stampa
 
…in quel caso ti appoggerai ai luoghi comuni, allo stesso modo dei cosiddetti grandi
 
Chi ho come modello? …mi piace seguire i giovani, che poi sono quelli che interpretano ruoli che, eventualmente, potrei interpretare anch’io: certo, vedere un De Niro o un Giannini farebbe bene a tutti, ma loro fanno ruoli che io, al momento, non potrei mai fare …mi piace particolarmente Leonardo Di Caprio: anche in film che non sono così famosi come i suoi più recenti, si è esibito in interpretazioni veramente eccezionali …tra gli italiano quello che stimo di più in assoluto è Elio Germano, che purtroppo, per il momento non è molto conosciuto; ma sentiremo presto parlare di lui perché è veramente un bravo attore, e non uno costruito come tanti altri; sa fare di quelle cose che ti lasciano a bocca aperta
 
…attori si può diventare ma grandi attori si nasce: è il talento che fa la differenza. Sin dalla scuola di recitazione mi sono accorto che chiunque la frequentasse usciva con dei miglioramenti pazzeschi; poi da li ad essere un attore ce ne passa: devi fare esperienza, tanta esperienza

Intervista del 26 - 10 - 06