IL CINEMA NOIR

Insieme a Dashiell Hammet, Raymond Chandler ha inventato in pratica uno dei generi più famosi di Hollywood: il noir o hard boiled. Dai loro romanzi nascono soggetti per film che creano un genere, un genere importante dalla fotografia caratterizzante, la Fotografia Noir.
Registi di grande talento come J.Huston, H.Hawks si cimenteranno nel genere  con attori altrettanto famosi.

Ma rispetto all' industria del cinema, Chandler si è sempre rivolto con l'occhio acuto di ''Philiph Marlowe'': direttamente il rapporto non è stato eccezionale, indirettamente i suoi romanzi hanno influenzato moltissimo questo genere, lo stesso vale per Hammett più cosciente però della differenza tra cinema e letteratura
......dice in proposito lo studioso B.Cartosio: "..... la cosiddetta “scuola californiana”di Hammett, James Cain,R.Chandler è costituita di persone che scrivono romanzi, racconti e sceneggiature tra gli anni Trenta e Cinquanta è gente che avrà un’importanza diretta nel cinema, in quello che, in particolare, verrà chiamato film noir... Il loro percorso parte dalla letteratura di massa degli anni Venti, tocca il cinema e giunge a un altro tipo di letteratura. Tutti avevano collaborato alle pulp magazines, poi erano andati a Hollywood, dove scrissero sceneggiature, racconti per il cinema, erano quelli che si chiamavano ‘the boys in the back room’, che fornivano le idee e gli scritti base per i film di quegli anni, e poi romanzi (che saranno in gran parte portati sullo schermo). Gli scrittori però “soffrivano” Hollywood. Il caso estremo è quello di Fitzgerald, ma anche quelli di Faulkner e di Chandler sono esemplari. La realtà ovvia, che Fitzgerald fu il più incapace di accettare, fu definita da Dashiell Hammett in poche parole: “Il romanzo e il cinema sono due mezzi d’espressione differenti; inutile negarlo col pretesto che la MGM ha più clienti della Random House... Un romanzo è un insieme di parole... Un film è una successione di immagini parlanti”.

Chandler si esprimesse un anno dopo in modo analogo, denunciando la  incompatibilità tra il lavoro a Hollywood e lo scrivere romanzi. Chandler aveva chiare le gerarchie: “Per qualsiasi scrittore di libri  firmare un prodotto di Hollywood è irrilevante”

E' degli anni '40 quindi la nascita di una variante  del genere poliziesco: il noir. Rispetto al poliziesco classico, il noir mette per la prima volta in scena il lato nascosto della violenza. Il punto di vista non è più quello del crimine visto dal di fuori, ma ci si addentra nella psicologia criminale,  Figura chiave di questo genere nascente è l'occhio privato del detective: una figura dolente (una sorta di esistenzialista "all'american way"), sovente cinica e disposta ad usare gli stessi mezzi dei criminali per raggiungere i propri scopi mai del tutto conformi a dei puri ideali di Giustizia.

Una quantità notevole di grandi registi si cimenta nel genere sviluppandone la psicologia criminale (Preminger, Hitchcock, Curtiz), la componente d'azione (Hawks, Walsh), lo sfondo psicanalitico e sociale (Houston, Wilder, Lang).
Ma anche O.WELLES: ricordiamo l'uso della voce fuori campo e la fotografia ''noir'' del suo "Quarto potere" ma anche in ''Quinlan''

Iniziatore del genere viene generalmente considerato: "Il falcone Maltese" del 1941, di John Houston, tratto appunto da un romanzo di: D.Hammett.
Mentre l'apice più alto venne raggiunto forse con:  "Il grande sonno" (romanzo) nel 1946, di H.Hawks, tratto dal romanzo di R.Chandler 

Bogart ed il noir al cinema

Il volto protagonista di entrambi i film è quello che, da lì in poi, definirà l'archetipo  del detective privato: Humphrey Bogart (un viso segnato e profondo, nulla a che vedere coi classici belloni di Hollywood) che, grazie anche a questi due capolavori, diverrà una delle più grandi star di Hollywood di tutti i tempi.

L'nvestigatore privato diventa, grazie a Bogart, una ''icona'' e siccome nei romanzi di Chandler, Marlowe appare di continuo, a differenza del decective Sam Spada di Hammett, ecco che il gioco è fatto: è lui l'investigatore per antonomasia, proprio in quegli anni un attore più giovane di Bogart, Robert Mitchum interpreta alcuni film del genere noir molto interessanti e dalla recitazione disincantata. Quando negli anni settanta un nuovo attore  doveva interpretare  ancora una volta l'nvestigatore Marlowe, ecco che Mitchum sembrò il personaggio adatto e infatti dopo Bogart l'immagine del personaggio di Chandler venne interpretata magistalmente da Mitchum che rilanciò di nuovo l'icona di Marlowe, nonchè il successo letterario di Chandler. Chandler è coinvolto suo malgado con il cinema, infatti Hammett aveva venduto i diritti per i suoi romanzi già molti anni prima

I Romanzi

"Il grande sonno" è del 1939, seguito, l'anno immediatamente successivo, dal bellissimo "Addio mia amata" e subito dopo da "Finestra sul vuoto" e "In fondo al lago" . Quando nel 1943 la Paramount lo chiama per proporgli un contratto come sceneggiatore, Chandler ha già raggiunto il successo, ma per lui (come per molto altri della sua generazione) Hollywood  viene vista come la "miniera del possibile". Accetta. E' un rapporto complesso che produrrà alcuni buoni frutti:

"La fiamma del peccato" di B.Wilder, "La Dalia azzurra" di G Marshall, anche se, più che come sceneggiatore, l'importanza di Chandler per Hollywood è decisamente maggiore come scrittore. I rapporti con Hollywood si fanno difficili fin dai primi periodi.

Ne "La fiamma del peccato" (in originale "Double idemnity") Chandler lavora con Wilder. I due non vanno d'accordo. Chandler non sopporta "le abitudini di Wilder", di controllare la sceneggiatura. Scrive addirittura alla Paramount chiedendo alla major di intervenire ufficialmente affinché egli possa concludere il suo lavoro. Insomma, a Chandler Hollywood sta subito stretta. Del resto la cosa non è affatto strana. In fondo la Los Angeles dei suoi romanzi è un  territorio dove vacuità e doppiezze regnano sovrane. Hollywood poi, ne è permeata. Ma soprattutto Chandler e anche Hammett non amano la scrittura per il cinema, dietro Marlowe c'e tutta l'esistenza di Chandler, il romanzo di genere anche se pieno di stereotipi gli dava comunque attraveso la ''finzione'' la possibilità di esprimersi e sperimentare, il cinema gli toglieva anche questo, malgrado quei romanzi fossero fortemente cinematografici.
"Sì, sono esattamente come i personaggi dei miei libri, lo sanno tutti. Spezzo una ciambellina con il pugno nudo. Lo sanno tutti".

Chandler collabora anche ad un film di A.Hitchkock dal titolo Strangers on a Train ("Delitto per delitto", "L'altro uomo", USA, 1951) da un romanzo di P.Highsmith, altra grande scrittrice di ''Gialli''. Il rapporto con Alfred Hitchkock non fu facile, pieno di incomprensioni, Chandler era un uomo molto colto nel campo letterario con una idea di letteratura molto raffinata, aveva difficoltà ad incontrarsi con il cinema  anche se i suoi romanzi erano molto adatti al grande schermo, si aggiunga una nota di inquietudine personale che trovava nella letteratura una sua valvola di sfogo e forse si comprende il perchè di tanta incomprensione, in particolare poi il grande regista inglese poco amava la letteratura per il cinema e forse si comprendono questi contrasti , comunque i film citati sono tutti di buon livello, in particolare ''La fiamma del peccato''  tratto tra l'altro da un romanzo di un altro scrittore del noir americano J.Cain.

Hammett  ebbe una collaborazione meno contrastata ma non idilliaca molti suoi romanzi diventarono soggetti per il cinema: oltre al personaggio di S.Spada del ''Falcone'' ricordiamo anche ''L'uomo ombra'' che diede vita ad una serie di film.

Titolo originale: The big sleep Usa1946 - 114' - Regia: Howard Hawks

Humphrey Bogart, Lauren Bacall, John Ridgely, Martha Vickers, Dorothy Malone, Peggy Knudsen,Warner Bros prod.

il NOIR al cinema
The Big Sleep rappresenta uno dei punti di svolta nel rapporto tra cinema e letteratura tipico del noir. La messa in scena di Hawks, la sceneggiatura di Faulkner (grande scrittore americano) l'interpretazione indimenticabile di Bogart, il torbido charme di Lauren Bacall influenzeranno a lungo, oltre ovviamente alle pellicole successive, anche le pagine noir.
Se per definizione il noir, al contrario del giallo, si disinteressa delle regole positiviste che prevedono la risoluzione razionale di un enigma (chi ha commesso il delitto?) per privilegiare l'indagine di una realtà sregolata e violenta (perche' è stato commesso un delitto? in quale contesto?)

The Big Sleep è addirittura paradigmatico  nel confondere le trame fino ad un livello parossistico, nell'intrecciare descrizioni di caratteri, ambienti, perversioni, debolezze, delitti. La grandezza del film, sin dall'incipit, sta nella capacità di proiettare lo spettatore nello stesso ostile universo nero, confuso e disperato nel quale Bogart-Marlowe è scaraventato senza altro paracadute che non sia la sua ironia, sottolineata dalla narrazione off in prima persona.
Ecco infatti che Marlowe arriva in una lussuosa villa, e dopo aver respinto le avances di una giovane ninfomane viene introdotto al cospetto di un uomo morente nella soffocante serra (metafora dell'inferno noir che si appresta ad indagare) da un ambiguo maggiordomo, per concludere il pomeriggio in amorose (?) scaramucce con una dark lady mozzafiato. Il tutto in meno di dieci minuti.

Da qui prende il via un rutilante e spiazzante caleidoscopio di personaggi e caratteri, tra i quali risaltano quelli femminili. Una galleria di donne bellissime inesorabilmente sedotte dalla coppia attore-personaggio forse più affascinante della storia del cinema. Indimenticabile la sequenza cult di Dorothy Malone nei panni di una avvenente e disinibita libraia, in una gag seduttiva inventata ad hoc per film e il disincantato protagonista. Se non capirete assolutamente nulla o per l'ennesima volta non sarete in grado di raccontarne o spiegarvi la trama, il motivo è semplice: avete confuso Chandler  con A.Christie, la trama è un labirinto che crea una atmosfera ''noir'' ... confondeva lo stesso Chandler... al quale spesso chiedevano chiarimenti su  quel punto della trama, chiarimenti che non sapeva dare all'attore R.Mithum che portò di nuovo al successo Marlowe in un film degli ann i70 dal titolo "Marlowe indaga".

RED HARVEST (Piombo e Sangue) è il romanzo di Hammett che ha avuto diversi adattamenti ricordiamo "La sfida del Samurai" di Akira Kurosawa, e "Per un pugno di Dollari" di Sergio Leone, quest'ultimo in seguito alle diatribe nate sul suo fim citò invece più volte Goldoni e il suo Arlecchino servitore di due padroni, quasi a rivendicare l'origine da ''Commedia'' del suo film, la fabula comunque è identica  una città con bande rivali che un furbo Samurai-pistolero-detective pone una contro l'altra. 

HAMMETT, Indagine a Chinatown, è il sofferto film di Wim Wenders, prodotto da Coppola  tratto da un romanzo di Joe Gores in cui il protagonista è proprio Hammett che narra la vicenda in prima persona, ambientato a San Francisco negli Anni Venti. Il film  ebbe grosse difficoltà nella lavorzione nate dal contrasto tra Wenders e Coppola, comunque un buon film. Ricordiamo anche Julia di Fred Zinnemann che narra la storia di Lillian Hellman compagna di Hammett  e della sua amicizia con Julia  nell'Europa Nazista interpretato da Jane Fonda e Vanessa Redgrave un bel film di grande impatto narrativo.

a cura del prof. S.Cicciotti

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