INTERVISTA a RICCARDO ROSSI   di Michelangelo Gregori

Tante volte ci ho pensato, chi usa l'ironia è la persona veramente saggia, mai come questa volta c'ho azzeccato di più. Questa intervista che è nata in versione lampo per velocità di domanda e rapidità di risposta la considero tra le più profonde e simpatiche che io abbia mai fatto, anche perché mi è tornata alla mente la massima di Confucio che poi spiega tutto questo cappello “L'uomo superiore considera ciò che è giusto come l'essenza di tutto, e lo mette in pratica secondo le norme di comportamento e i riti, e lo esprime con la modestia, e lo realizza completamente attraverso la sincerità. Questo è il saggio!”. Comunque ve la faccio teatrale: “Buonasera Signori e lor Dame, ho il piacere di presentarvi: Riccardo Rossi ”

DOMANDA: Come è nata la tua “vocazione” per il mondo dell'arte?

RISPOSTA: L'interesse per lo spettacolo l'ho sempre avuto ma coltivato poco da piccolo, dopo i 16 anni sono andato tanto al cinema, a teatro, a sentire concerti...

D: Che idea ti sei fatto del mondo dello spettacolo?

R:A volte mi sembra davvero un lavoro come un altro, ha soltanto una gestione del tempo completamente isterica, a volte sei sotto pressione come a dei consigli d'amministrazione, a volte hai il tempo libero di un pensionato...

D: Dove ti senti più a tuo agio, in tv o al cinema?

R:A teatro, che ho scoperto forse un po' tardi ma sempre per fortuna, mi sembra la forma più "vera" di spettacolo.

D: Quanto conta l'essere presente in tv per fare cinema o viceversa?

R: Moltissimo, oggi è la televisione che amplifica o crea dal nulla la vera popolarità, è proprio l'unità di misura che è diversa, lì si parte da milioni comunque vadano le cose, con la stampa si parte da centinaia di migliaia, con il cinema ti possono vedere anche solo in cento e a teatro anche solo in 20, per cui...

D: Cosa pensi (visto che sei molto informato) del mondo del cortometraggio?

R: A me sembra un biglietto da visita per chi vuole fare cinema, in tutti i suoi compiti, dallo sceneggiatore, al regista, all'attore, credo anzi che è proprio con un corto che ci si dovrebbe presentare e non soltanto con una foto o un soggetto, perché oggi i produttori non hanno tempo di ascoltare o leggere ma soltanto di "vedere" e allora investiamo due lire... tra l'altro e rispondo così alla domanda successiva, oggi è davvero più facile, basta una telecamerina e un portatile per fare tutto, mi sembra un'opportunità davvero alla portata di tutti

D: Come giudichi l'avvento del digitale nella cinematografia generale ma in particolare nella sua forma breve?
Wilde diceva “L'artista può esprimere tutto” poi di rimando “l'arte è completamente inutile” tu come ti poni?

R: Mah, Wilde ha detto tutto e il contrario di tutto e forse proprio per questo era un artista, io credo che dell'arte ci sia comunque sempre bisogno e credo che il suo significato profondo sia quello di permettere davvero all'uomo di esprimersi

D: Come si fa oggi a far ridere la gente?

R: Io conosco solo l'ironia

D: E cosa occorre per farla riflettere?

R: Molta pazienza e molta chiarezza

D:(Tormentone) il corto per un autore, un punto di arrivo o di partenza?

R: Partenza

D: Come giudichi la fiorente realtà del moltiplicarsi di concorsi per cortometraggi?

R:A me la quantità piace solo al supermercato, però per gli inizi va sempre bene partecipare a tutti i concorsi o i festival; dopo, è inevitabile scegliere

D: Due parole sulla legge del cinema, la produzione e la distribuzione italiana…

R: La legge, come molti ovviamente, non la conosco e poi comunque non credo alle applicazioni di una legge su questo mestiere, se pensi soltanto all'articolo 8 e all'uso sconsiderato che se ne è fatto; il problema vero sai qual è? La distribuzione e la sua fretta nel realizzare l'incasso. Le multisale non dovevano servire a "tenere" i film più piccoli un po' più a lungo? E invece quante volte vedi un block buster messo in più sale dello stesso cinema?

D: Cosa vorresti fare da grande?

R: Sempre più teatro

D: (visto che siamo della stessa “parrocchia”) a distanza di anni ti senti “maturo” dopo aver ripetuto l'esame di maturità?

R: Un anno perso a spese mie per il tempo e a spese dei contribuenti per il posto occupato

D: Che consigli dai ad un giovanissimo che sta per intraprendere un lavoro come il tuo?

R: Studiare subito molto e presentarsi preparati, colpisce molto i produttori, crederci e darsi un limite comunque vadano le cose, in caso sfortunatamente negativo coltivare la propria passione come un hobby da non dimenticare mai, hai visto mai prima o poi...

D: I tuoi progetti per il futuro…

R: Un nuovo spettacolo che debutterà a Roma al Teatro Sette (Via Benevento 23, 06-44236382) dal 18 gennaio 2005, titolo: PER FORTUNA CHE C'E' RICCARDO.

Cosa devo dire, non ci rimane che far tesoro come sempre delle parole tanto da essere intellettuali al punto (non mi stancherò mai di ripeterlo) da saper LEGGERE DENTRO le parole e portarle dentro.
Se poi proprio non è giornata per sforzare gli occhi, magari andiamocele a sentire, la dritta dello spettacolo mi sembra buona, almeno in silenzio tutte le frasi ci entreranno nelle orecchie, l'importante è non farle fugacemente uscire dall'altra parte come se nulla fosse.
Ringrazio Riccardo Rossi per la gentile disponibilità e a nome di tutti i lettori, mi sento di augurargli IL MEGLIO per tutto e come prima cosa IN CULO ALLA BALENA per lo spettacolo….

MICHELANGELO GREGORI

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