IL SEGNACORTO 2005    1° PREMIO Concorso Nazionale di Sceneggiature per Cortometraggi

IL NEGOZIO DELLO GNOMO

 

di GIULIANA PERROTTI

 

 

•  ESTERNO SERA – UNA STRADA DI CITTA' CON NEGOZI

Una ragazza di età compresa fra i 27 e i 30 anni cammina lungo la strada. Ha l'aria pensierosa, si ferma ogni tanto a guardare distrattamente qualche vetrina.

Nel frattempo, la sua voce fuori campo racconta.

RAGAZZA
(Voce Fuori Campo)

….un'altra serata come tante altre,…

sto girovagando e non so nemmeno da quanto....

.... con questa sottile inquietudine addosso.

Ho una sensazione strana,

come se da un momento all'altro

dovesse accadermi qualcosa… di indefinito..

e non so neanche se piacevole o spiacevole....

(pausa)

Cammina sempre distrattamente....

Volevo chiamarlo, dirgli qualcosa....

ma cosa gli dico, ormai....

(pausa)

Ed invece continuo in questo peregrinare di vetrina

in vetrina, da sola, senza guardare niente …

 

La voce fuori campo cessa di parlare non appena la ragazza arriva di fronte ad un negozio. Automaticamente si ferma davanti all'ingresso.

 

RAGAZZA
(A voce bassa, quasi un sussurro)

Me l'aspettavo.

 

Vediamo il negozio. Prima la vetrina: colorata e ricolma di oggetti: cartoline, piccoli giocattoli, cancelleria, passamaneria. Poi l'interno, con tanti scaffali pieni di articoli vari, carillon eccetera. Gli scaffali possono essere spostati o ruotati per mostrare altri tesori. Dentro un solo cliente, che sta uscendo.

La ragazza entra nel negozio.

 

•  INTERNO SERA – DENTRO IL NEGOZIO

  PROPRIETARIO
(Con voce molto allegra, riconoscendola)

Buonasera!

 

RAGAZZA
(Con un sorriso appena accennato)

Buonasera.

La ragazza inizia a frugare fra gli oggetti esposti, prendendo tutto in mano e rimettendolo subito a posto, tradendo un certo nervosismo. Il proprietario del negozio le si avvicina.

PROPRIETARIO

Ho una cosa che ti piacerà sicuramente.

Ti piacciono i caleidoscopi?

 

RAGAZZA

Li adoro!

 

PROPRIETARIO

Lo supponevo.

Eccolo.

 

Nel dire “Eccolo” il proprietario porge alla giovane un caleidoscopio non molto grande, formato da un cilindro di metallo blu, ad una estremità del quale sono fissati due dischi colorati semi-trasparenti, ognuno libero di ruotare indipendentemente dall'altro.

La ragazza lo rigira un po' fra le mani, poi lo riconsegna all'uomo.

 

RAGAZZA
(con voce un po' lagnosa)

…ma non ha i cristallini colorati!

Io voglio un caleidoscopio con i cristallini colorati!

 

PROPRIETARIO

Ma questo è speciale sai?

Se esprimi un desiderio mentre fai ruotare i dischi colorati, quando questi si fermano il desiderio si avvera.

 

RAGAZZA
(ride)

 

PROPRIETARIO

No, dico davvero.

Prova.

 

E rimette in mano alla ragazza il caleidoscopio, serrando le dita di lei sull'oggetto. Lei lo accosta all'occhio sinistro e da un colpetto ai dischi con la mano destra.

 

RAGAZZA
(con voce solenne)

Voglio non essere più allergica ai gatti!

 

Non appena abbassa il caleidoscopio e lo rende all'uomo, ecco che entra nel negozio un gattone grigio a pelo lungo. La giovane lo prende in braccio e inizia ad accarezzarlo e a fargli le coccole fino a infilare il proprio viso nel pelo morbido della gola e della pancia. Il proprietario sorride sornione, togliendo il gatto dalle mani della ragazza e rendendole il caleidoscopio.

 

PROPRIETARIO

Prova un'altra volta.

E non avere paura di fare una richiesta,

anche se ti sembra assurda.

 

Lei riprende il caleidoscopio e dà un altro colpetto ai dischi colorati.

RAGAZZA

Voglio una montagna di caramelle!

 

La ragazza vede l'uomo guardare al di sopra della sua spalla, si volta lentamente e vede un cumulo enorme di caramelle riempire quasi il bancone del negozio. Rimane a bocca aperta, poi torna a guardarlo con un'espressione fra lo stupito e il terrorizzato.

 

PROPRIETARIO
(Fissando la ragazza con un'espressione molto seria)

Non tutti i desideri, però, possono essere esauditi dal caleidoscopio.

Ce ne sono alcuni per i quali la soluzione

non è qua dentro.

In ogni caso, prova ad esprimerne un altro.

 

La giovane riprende in mano il caleidoscopio ma è molto titubante. Con mano tremante fa ruotare nuovamente il caleidoscopio e mentre lo accosta al viso dice

 

RAGAZZA

Voglio un chilo di abbracci.

Voglio tanti abbracci…

da non poter respirare.

 

A queste parole il proprietario strappa quasi di mano il caleidoscopio alla ragazza e la fissa con uno sguardo estremamente severo, la bonomìa di poco prima completamente scomparsa.

 

PROPRIETARIO

Abbracci, eh?

Hai beccato proprio uno di quei desideri che il caleidoscopio non esaudisce.

 

I due si fissano in silenzio per qualche istante.


PROPRIETARIO

Quando è stata l'ultima volta che hai abbracciato qualcuno?

 

RAGAZZA

Mah… non saprei… qualche giorno fa…

 

PROPRIETARIO

Intendo abbracciato davvero qualcuno.

Non di quegli abbracci di cortesia che si danno per salutare le persone, insieme ai baci che schioccano nell'aria.

 

RAGAZZA
(rimane in silenzio)

PROPRIETARIO

Quando è stata l'ultima volta che hai abbracciato qualcuno avvolgendolo totalmente, o abbandonandoti totalmente tra le sue braccia?

 

RAGAZZA

Già, i miei abbracci non sono mai molto avvolgenti.

(pausa)

Non uso quasi mai entrambe le braccia e comunque mantengo sempre le distanze, o comunque un certo distacco,

anche se abbraccio, non so… i miei nonni o i miei nipotini.

 

PROPRIETARIO

E non parlo solo di come rispondi agli abbracci che ricevi.

Ma tu… quando è stata l'ultima volta che hai abbracciato una persona di tua spontanea volontà?

Quando è che ti sei avvicinata a qualcuno e l'hai stretto fra le braccia, fino a non farlo respirare?

 

RAGAZZA
(A testa bassa, non risponde)

 

PROPRIETARIO

Non puoi ricevere abbracci, se tu per prima non regali abbracci. Per questo il caleidoscopio non può esaudirti.

Devi toccare gli altri, se vuoi stabilire un contatto. Devi lasciarti toccare, se vuoi essere sorretta quando ne hai bisogno….

 

La ragazza piange senza cercare di nascondere le lacrime. L'uomo con un gesto la invita ad andare a casa.

 

•  ESTERNO NOTTE – STRADA DI CITTA' CON NEGOZI

Uscendo dal negozio, il cielo è ormai scuro.

La giovane, ancora commossa, cammina a testa bassa e non fa caso a dove si dirige, perciò sbatte contro un ragazzo che cammina in senso opposto al suo.

Lei solleva lo sguardo, lo riconosce: lo fissa negli occhi, e sorridendo sempre più, lei lo abbraccia stretto e dice:

 

RAGAZZA

Mi sei mancato moltissimo.

 

- FINE -

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